Cagliari - 1° Tappa

Colle Sant'Elia - Cagliari

Lunghezza

6,9 Km

Difficoltà

Facile

Tempo

2 ore

Colle di Sant’Elia – Cagliari – Partenza del Cammino

Nel periodo punico, così si ipotizza, il colle di Sant’Elia fu luogo di culto per la presenza di un Tempio dedicato ad Astarte (Grande Madre Fenicia). Di quel periodo è tuttora visibile una cisterna punica, di forma allungata, dalle notevoli dimensioni (27,00 m di lunghezza e 4,50 m di profondità).

Non lontana è presente anche una cisterna romana dalla classica forma a sezione tronco-conica.
L’area, attualmente, è oggetto di scavi archeologici.

Nell’XI secolo tutta l’area venne affidata ai monaci Vittorini, provenienti dalla Provenza, i quali costruirono un vero e proprio monastero e si presero cura delle saline, delle peschiere, delle aree coltivabili e delle zone circostanti, sino all’arrivo dei padri carmelitani spagnoli, della cui presenza è rimasto il nome dell’area vicina denominata “Medau su Cramu” (il recinto della mandria del Carmelo).

Sant’Elia è però anche il Profeta considerato Padre e Guida di tutti i Carmelitani.

Legata al luogo della partenza, conosciuta come Sella del Diavolo, è la leggenda secondo la quale i diavoli, guidati da Lucifero in persona, ammaliati dalla bellezza del Golfo di Cagliari cercarono di impossessarsene.

Dio mandò allora i suoi Angeli prediletti, guidati dall’Arcangelo Michele, per scacciare Lucifero e gli altri diavoli.
La battaglia avvenne nei cieli del golfo e la sua conclusione vide Lucifero in fuga, disarcionato dal cavallo e la sua sella nel cadere sulle acque del golfo pietrificarsi, dando quindi origine al promontorio.

Dalla battaglia i nomi di Sella del Diavolo e quello del Golfo degli Angeli, perché si crede ancora che gli Angeli, mandati da Dio, mantengano ancora fede al loro compito e continuino a proteggere l’intero golfo.

Chiesa della Madonna del Carmine – Cagliari

Arrivo della 1° Tappa

L’attuale Chiesa del Carmine venne eretta negli anni 50 del XX secolo, sopra i resti del cinquecentesco complesso dei Carmelitani, distrutto dai bombardamenti del 1943, durante la seconda guerra mondiale.
L’antica Chiesa era un pregevole esempio di architettura gotico-catalana e presentava al suo interno l’interessante Cappella Ripoll, che costituiva una delle prime e poche costruzioni ispirate ai canoni rinascimentali a Cagliari.
Alcuni frammenti lapidei della cappella vennero recuperati e sono oggi conservati nella nuova chiesa.
Nella nuova chiesa i mosaici dell’artista Aligi Sassu, realizzati nel 1966, ornano alcune pareti dell’edifici e rappresentano in sintesi artistica il mondo Carmelitano.
Sono raffigurati il profeta Elia tra due angeli, l’Inferno e il Purgatorio.

Alla base della parete sono rappresentati i ritratti dei Pontefici che sostennero l’ordine carmelitano, mentre nel catino dell’abside è rappresentata la Madonna nell’atto di donare lo scapolare a San Simone Stock.
Sopra l’arco absidale è il mosaico della Gloria di Cristo, con angeli e santi carmelitani.

In tempi recenti è stata esposta ai fedeli la statuina della antichissima Madonnina (XIII sec) la cui tradizione vuole che sia stata scolpita su un tronco di cedro del Libano dalle mani dei primi eremiti del monte Carmelo.

Collocata nella “Regale Chiesa del Carmine” (piccola chiesetta in stile gotico aragonese distrutta assieme al convento nel 1943) la statuina della Madonnina fu venerata per secoli dai fedeli come “La Miracolosa”.

Tra gli innumerevoli gioielli regalati dai fedeli nei secoli, spicca la preziosa aquila d’Aragona regalata dalla Regina Marianna d’Austria reggente di Spagna.